Cos’è il Premio Nobel e chi sono stati i vincitori del 2020

10/20 • 12 min • Copia link

Attenzione: questo articolo è un po' datato e alcune informazioni potrebbero non essere aggiornate.

Tra il 5 e il 12 ottobre sono stati assegnati i Premi Nobel per la fisiologia o medicina, per la fisica, la chimica, l’economia, la letteratura e la pace. Come ogni anno, i nomi dei vincitori sono stati anticipati dal Karolinska Institut di Stoccolma, in diretta via internet e social network. La cerimonia vera e propria si svolgerà il 10 dicembre, probabilmente solo online.
Qual è la storia di questi premi e come mai sono così importanti?

Chi era Alfred Nobel?

Alfred Nobel nasce il 21 ottobre 1833 a Stoccolma, da un padre ingegnere e inventore. La famiglia Nobel si spostò in Finlandia e Russia, dove riuscirono a guadagnare lavorando per l’esercito russo. Alfred e i suoi tre fratelli ebbero un’istruzione di prima classe, ma il suo interesse per la letteratura non entusiasmava il padre, che lo mandò a Parigi per completare gli studi da ingegnere chimico.

Un testamento un po’ particolare

Al laboratorio privato del Professor T.J. PPelouze Alfred incontrò Ascanio Sobrero, un giovane chimico italiano, che da lì a tre anni avrebbe inventato la nitroglicerina, un esplosivo liquido. Nobel si interessò molto alla nitroglicerina, ritenendo fosse di grande utilità nelle attività edilizie. Tuttavia, uno dei suoi esperimenti portò alla morte di molte persone, tra cui il fratello minore. L’incidente non lo scoraggiò e nel 1864 iniziò una produzione di massa di nitroglicerina, continuando a cercare modi per renderla più sicura.

Passò la vita ad inventare, arrivando a 355 brevetti, e aprì fabbriche in 90 paesi. Morì il 10 dicembre 1896 a San Remo, lasciando scritto nel testamento che la sua enorme fortuna sarebbe dovuta essere suddivisa, negli anni a venire, tra chi si fosse distinto per aver lavorato per l’umanità nei campi della fisica, chimica, medicina o fisiologia, letteratura e pace.
Nel 1901 ci fu la prima premiazione alla Royal Academy of Music di Stoccolma. Il premio Nobel per l’economia viene introdotto nel 1969. Il premio ammonta a cica 10 milioni di corone svedesi (più di 950 mila euro), per ogni categoria.

Medicina o Fisiologia: L’Epatite C

Il 5 Ottobre sono stati annunciati Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice come vincitori del premio Nobel per la medicina o la fisiologia per la scoperta del virus Epatite C.


L’epatite è l’infiammazione del fegato, che può essere causata da un virus, dall’abuso di alcolici, da tossine ambientali o malattie autoimmuni. Sessanta anni fa si erano individuati due tipi di infezione al fegato: l’epatite A causata da acqua o cibi contaminati, e l’epatite B trasmessa tramite trasfusione di sangue o fluidi corporei.

Il tipo B rappresenta una grande minaccia, poiché può portare a cirrosi e tumori. Inoltre è particolarmente difficile da riconoscere prima che si manifestino le complicanze. Negli anni ’60 si scoprì che la causa di questa infezione era un virus, chiamato poi Epatite B.

La scoperta dell’Epatite C

Harvey J. Alter e i suoi colleghi dimostrarono che questa misteriosa infezione poteva essere tramessa agli scimpanzé. Inoltre, poteva avere origini virali. Chiamarono questa malattia “Epatite non-A, non-B“. Negli anni successivi, Michael Houghton riuscì ad isolare la sequenza genetica del virus dal sangue di uno scimpanzé infetto, identificandola grazie agli anticorpi nel sangue di pazienti malati.

Restava ancora da capire se il virus fosse l’unico fattore a provocare la malattia. Charles Rice riuscì a creare una variante del virus. Confrontandolo con quello di pazienti malati confermò poi la tesi. Queste scoperte sono state essenziali per la creazione di farmaci e vaccini. Possono permetterci di curare e in futuro di debellare, una malattia con una mortalità elevatissima, paragonabile all’HIV e alla tubercolosi.

Fisica: i Buchi Neri

Il Nobel per la fisica è stato assegnato a Roger Penose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per aver dimostrato la validità della Teoria della Relatività nella formazione dei buchi neri e per la scoperta di un oggetto supermassiccio al centro della nostra galassia.

Che cos’è la teoria della relatività?


Se siete interessati ai buchi neri e al loro funzionamento, preparatevi, perchè dobbiamo fare un grosso passo indietro nelle teorie di Einstein. Fu proprio lo scienziato a elaborare la teoria della relatività . Questa racconta di come la gravità sia in grado di deformare lo spazio-tempo.

Per comprenderla, partiamo da un esempio che spieghi il significato di relatività. Una persona è su un treno che si muove a velocità costante, un’altra ferma fuori dal treno. Se chiedessimo ad entrambe di descriverci cosa vedono, la prima direbbe di essere ferma, la seconda che il treno si sta muovendo. Chi ha ragione? È difficile dirlo, poiché dipende dal punto di vista (ovvero il sistema di riferimento) che stiamo prendendo in considerazione.

Questo spiega che ciò che siamo abituati a considerare il nostro punto di riferimento (la Terra) è solo un altro sistema di riferimento (tra l’altro non è nemmeno fisso: si muove intorno al Sole, che si muove nella galassia, che si muove nell’universo…). Dobbiamo pensare alle leggi della fisica che conosciamo come valide per ogni sistema di riferimento in cui l’osservatore è fermo e il sistema non sta accelerando. Questo ragionamento è alla base della teoria di Einstein. Lo scienziato ipotizzò una velocità uguale per ogni sistema di riferimento: la velocità della luce. Tutto ciò portò alla conclusione che né il tempo né lo spazio sono assoluti.

Come siamo arrivati ai buchi neri?


Finora abbiamo considerato velocità costanti, ma cosa succederebbe se il sistema di riferimento accelerasse? Immaginiamo una persona in un’astronave che sta accelerando verso l’alto e non c’è gravità. Se la persona si pesasse, misurerebbe la forza che l’astronave esercita su di lui. Se la persona si pesasse ferma sulla Terra “peserebbe” la forza che la gravità esercita su di lui. Come distinguere i due casi? Sono uguali secondo la relatività ristretta: l’accelerazione equivale alla gravità.

Ora, immaginiamoci di essere ancora sulla navicella. Puntiamo una torcia contro una delle pareti che abbiamo intorno. Se la navicella ad un certo punto cominciasse a cadere verso il basso, la luce devierebbe verso l’alto. La luce non ha massa, quindi non può muoversi grazie alla gravità, perciò deve essere deviata dalla deformazione dello spazio-tempo.


In condizioni di densità notevole, la deformazione dello spazio-tempo diventa talmente elevata da non permettere alla luce di uscirne. Cos’ come la luce, qualsiasi cosa non riuscirebbe più ad uscire. Il termine “buco nero“, deriva dal fatto che se la luce non può uscire, significa che il buco non è visibile. Da qui l’appellativo di “nero”.

I buchi neri non sono solo una teoria


Fino a dieci anni dopo la morte di Einstein, si pensava che i buchi neri fossero solo previsioni teoriche, ma il matematico Roger Penrose riuscì a dimostrare il contrario.

Sviluppò il concetto di “superficie intrappolata“. Seguendo questa teoria, bisogna far puntare tutti i raggi di una luce verso il centro. Quando un buco nero si forma in seguito al collasso della materia, nulla può fermare il processo. Per questo motivo la materia può superare l’orizzonte dello spazio tempo solo in una direzione.


Il lavoro di Genzel e Ghez si sviluppa negli anni 90 e riguarda delle osservazioni sul centro della Via Lattea. Grazie a nuovi e innovativi strumenti, i rispettivi teams sono riusciti a monitorare Saggittarius A*, una regione fonte di onde radio molto potenti, e a notarvi la presenza di un oggetto massiccio e in accrescimento, in grado di influenzare i movimenti delle stelle in prossimità. I dati raccolti confermano che si tratta di un buco nero.

Chimica: CRISPR/Cas9 ed editing genetico

Il 7 ottobre è stato il turno del Nobel per la chimica, vinto da Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna per lo sviluppo di un metodo di editing del genoma. Il sistema è chiamato CRISPR/Cas9 ed è utilizzato per cambiare il DNA di animali, piante e microorganismi, con grandi risultati sul fronte delle malattie ereditarie.

Come è stato scoperto il CRISPR?

La scoperta del sistema CRISPR parte nel 1993, quando Francisco Mojica, un microbiologo dell’università di Alicante identificò sequenze di DNA ripetute nel genoma di un archeobatterio. Nel 2005 realizzò che queste facevano parte di un “sistema immunitario” batterico, che chiamò CRISPR (Clustered Regularly Inerspaced Short Palindromic Repeats), utilizzato per prevenire le infezioni. Nel 2011 iniziò la collaborazione con Doudna, biochimica esperta di RNA. Insieme riuscirono ad isolare i componenti del CRISPR/Cas9, scoprendo di essere in grado di programmarlo per tagliare specifici siti in DNA isolato.


Questo sistema di editing premette, quindi, di attuare modifiche del DNA nelle cellule, cosa che prima era estremamente difficile e che richiedeva moto tempo. La tecnica viene utilizzata soprattutto per comprendere le malattie e per modificare le piante per renderle più resistenti, evitando composti chimici. La speranza è che si riesca ad utilizzare CRISPR/Cas9 per modificare le nostre cellule immunitarie, in modo da rendere l’identificazione di quelle tumorali più efficace.

I problemi etici, però, sono molti: saremo in grado di creare essere umani geneticamente modificati, trasmettendo queste modifiche ai posteri?

Letteratura: Louise Glück

Il Nobel per la letteratura è stato assegnato a Louise Glück, nata a New York nel 1943, da genitori di origine ungherese. È l’autrice di 12 libri di poesie, tra cui Faithful and Virtuous Night, Poems 1962-2012 e The Wild Iris, pubblicato in Italia da Giano nel 2003.

Le prime opere trattano temi come storie d’amore fallite, riunioni di famiglia disastrose e disperazione esistenziale, continuando poi ad esplorare l’agonia del sé. Le poesie di Glück tendono a trasportare il lettore in un viaggio interno esplorando i propri sentimenti più profondi.

Lo stile

Ha un linguaggio semplice e colloquiale, bilanciato da un ritmo e una metrica accuratamente scelti. Una caratteristica apprezzata dai lettori è la capacità di creare poemi quasi onirici ma trattando delle realtà di argomenti sensibili, come la mortalità, l’amore e il tradimento.
The Wild Iris è un esempio della sua poetica visionaria. Il libro è diviso in tre sezioni ed è ambientato in un giardino. L’opera descrive la vita, la morte e la resurrezione dalla prospettiva di un fiore, con chiari collegamenti alla vita degli uomini.

Il premio Nobel non è il primo riconoscimento che le è stato assegnato. Nel 1993 vinse il premio Pulitzer per The Wild Iris, nel 2014 il National Book Award.

Di seguito una delle sue celebri poesie, “I Gigli Bianchi”:


Mentre un uomo e una donna fanno

un giardino tra loro come
un letto di stelle, qui
fanno passare la sera d’estate
e la sera diventa
fredda del loro terrore: potrebbe
finire, sarebbe capace
di devastazione. Tutto, tutto
può perdersi, nell’aria odorosa
le strette colonne
che salgono inutilmente e, di là,
un ribollente mare di papaveri –

Taci, mio amato. Non mi importa
quante estati vivo per tornare:
questa sola ci ha dato l’eternità.
Ho sentito le tue mani
seppellirmi per liberare il suo splendore.

I Gigli Bianchi di Louise Glück

Pace: World Food Programme

Il Comitato del Nobel norvegese ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace al World Food Programme (WFP) il 9 Ottobre, per l’impegno a combattere la fame, per il contributo a migliorare le condizioni di pace nelle aree colpite dai conflitti e per gli sforzi mostrati nel prevenire l’uso della fame come arma di guerra.

Cos’è il WFP?


Il WFP è un’organizzazione umanitaria e agenzia dell’ONU il cui obiettivo è sconfiggere la fame e migliorare la nutrizione entro il 2030. La maggior parte degli interventi avvengono in paesi in situazioni di guerra, dove il pericolo di denutrizione è triplo rispetto agli altri paesi. Nel 2019 sono state aiutate 97 milioni di persone in 88 paesi.


I paesi su cui il WFP si è concentrato negli ultimi anni sono lo Yemen, il Sud Sudan, la Siria, Sahel, la Repubblica Democratica del Congo e il Nord-est della Nigeria. Uno dei modi in cui ha agito è il “Building Blocks Program”, per distribuire soldi che le persone potevano utilizzano per comprare il cibo.


Il WFP è stato molto attivo anche durante la pandemia di COVID-19. Infatti le persone già vulnerabili si sono trovate in ulteriore difficoltà a causa delle interruzioni nei sistemi di trasporto che hanno impedito alle organizzazioni di raggiungere le zone colpite. Il WFP lavora a stretto contatto con l’OMS per fornire servizi e per raccogliere e analizzare dati, policy e advocacy. Questo per mettere in atto strategie per affrontare le conseguenze della pandemia.

Economia: la Teoria delle Aste

I vincitori del premio Nobel per l’economia, assegnato il 12 ottobre, sono Paul R. Milgom e Robert B. Wilson, per aver migliorato la teoria delle aste e per averne inventati dei nuovi formati.

Hanno cercato di analizzare il meccanismo delle aste, metodo di compravendita con un ruolo sempre più importante nell’economia moderna. Queste riguardano sia beni di proprietà (opere d’arte, oggetti d’antiquariato…), sia materie prime e oggetti che non possono essere venduti coni metodi tradizionali, come le frequenze radio.

Che cos’è la teoria delle aste?


Solitamente, i commercianti cercano di vendere i propri prodotti al migliore offerente, mentre i clienti vorrebbero acquistare al minor prezzo possibile. La “teoria delle aste” serve a comprendere le diverse regole che controllano le aste e ciò che determina il prezzo finale di un bene. È uno studio complesso, perché ogni offerente ha strategie diverse.


Robert Wilson ha sviluppato una teoria per la compravendita di oggetti con un “valore comune“. In parole semplici è un valore che sembra essere incerto incerto, ma che alla fine si rivela essere uguale per tutti. Perché gli offerenti fanno proposte più basse della loro stima di valore comune? Secondo la teoria, temono di pagare di più del valore comune.

L’importanza del valore privato


Paul Milgrom si è concentrato su una teoria più generale, comprendendo anche un “valore privato” che varia per ogni offerente. Ha dimostrato che i venditori possono aspettarsi guadagni più alti se conoscono il valore che gli avversari attribuiscono al bene in commercio.


Per quanto riguarda beni quali frequenze radio, Miglrom e Wilson hanno elaborato nuovi formati d’asta, basati sulla compravendita simultanea di più beni interconnessi. Questi formati possono essere usati da aziende interessate ad ottenere benefici per la società. Il governo statunitense utilizzò uno di questi formati nel 1994 per mettere all’asta delle frequenze radio per gli operatori delle telecomunicazioni”

di Claudia Quacquarella