L’attivista curdo-iraniana, accusata di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, è stata dichiarata innocente (assolta) dalla corte di Crotone, dopo un lungo percorso di detenzione l’incubo di Maysoon è finito, può iniziare la sua nuova vita.
Crotone: A 402 giorni dallo sbarco di Maysoon Majidi, attivista curdo-iraniana, sulle coste italiane, è arrivata la sentenza definitiva. Accusata di essere scafista ai sensi del testo unico sull’immigrazione, Maysoon Majidi è stata dichiarata innocente e libera dalla corte del Tribunale di Crotone.
Maysoon Majidi, regista, scrittrice e attivista curdo-iraniana nata nel 1996, ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti umani, dei diritti delle donne e del popolo curdo. Con il suo lavoro, ha denunciato le ingiustizie sociali e politiche. Nel 2019, a causa della crescente repressione del regime degli ayatollah nei confronti degli attivisti curdi, Maysoon è fuggita dall’Iran. Si è rifugiata nel Kurdistan iracheno (Bashur), dove ha collaborato con diverse testate giornalistiche, realizzato un documentario e proseguito il suo impegno politico con il Komala Party of Iranian Kurdistan (Partito Comunista del Kurdistan Iraniano).
Nel settembre 2022, a seguito dell’assassinio di Mahsa Jina Amini da parte della Polizia Morale iraniana per non aver indossato correttamente l’hijab, il Kurdistan e altre regioni dell’Iran sono state scosse da proteste di massa. Maysoon ha partecipato alle manifestazioni, aderendo al grido di “Donna, Vita, Libertà” (Jin, Jiyan, Azadî). Tuttavia, a causa delle minacce e le intimidazioni ricevte, è stata costretta a costretta a fuggire nuovamente.
Nel 2023, Maysoon ha attraversato la Turchia, dove ha vissuto per più di quattro mesi in condizioni estremamente difficili. Durante questo periodo, è stata truffata e costretta a pagare nuovamente per il viaggio verso l’Europa. In totale, lei e suo fratello hanno dovuto pagare circa 50.000 dollari prima di partire per l’Italia. Il 31 dicembre 2023, è approdata sulle coste calabresi, ma il suo sogno di libertà si è trasformato in un incubo.
A bordo dell’imbarcazione che ha navigato nel Mediterraneo per cinque giorni c’erano 77 persone. Tra queste, solo Maysoon Majidi è stata arrestata e accusata di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, ai sensi dell’articolo 12 del Testo Unico sull’immigrazione. L’accusa si basava sulle testimonianze di altri migranti che avevano condiviso il viaggio in barca con lei. Queste dichiarazioni però furono raccolte immediatamente dopo l’approdo, in un contesto caotico, e i testimoni stessi scomparvero subito dopo, impedendo ogni possibilità di controesame. Alcuni testimoni hanno successivamente ritrattato le loro dichiarazioni, spiegando di non aver compreso correttamente le domande a causa di problemi di traduzione e precisando di non aver mai accusato direttamente Maysoon. A distanza di 12 mesi, questi stessi testimoni hanno negato quanto dichiarato in precedenza.
Nel frattempo, Maysoon è stata detenuta nel carcere di Castrovillari e successivamente trasferita a Reggio Calabria, dove è rimasta per 302 giorni. Durante il periodo di detenzione, ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro le accuse. Dopo dieci mesi, il 22 ottobre 2024, il Tribunale di Crotone aveva disposto la sua scarcerazione, ritenendo che fossero venuti meno i gravi indizi di colpevolezza.
Maysoon è stata accolta a Riace, simbolo di accoglienza, e da qualche settimana vive a Reggio Calabria. Grazie al suo avvocato, Giancarlo Liberati, ha preparato tutte le prove per dimostrare la sua innocenza. Oggi, a 402 giorni dall’approdo sulle coste calabresi, è finalmente arrivata la sentenza. Maysoon è stata dichiarata INNOCENTE. Questo incubo per Maysoon ma è finito. Ora continuerà a lottare, DONNA, VITA, LIBERTÀ.