L’esistenza degli alieni

04/20 • 6 min • Copia link

Se ci limitiamo alla nostra esperienza, possiamo dire che gli alieni non esistono. Ma non possiamo mentire a noi stessi, la nostra ragione ci porta a pensare che gli alieni potrebbero esistere, visto che noi esistiamo. Eppure non abbiamo modo di saperlo, possiamo solo fare ciò che ci riesce meglio: ragionare, calcolare, vagliare ogni ipotesi, immaginare.

Facciamo due calcoli

Nel 1961, l’astronomo e astrofisico Frank Drake formulò l’equazione di Drake, ovvero una formula matematica con l’obbiettivo di stimare il numero di civiltà extraterrestri nella la nostra galassia in grado di comunicare con noi.

La formula tiene conto di diversi fattori, facilmente intuibili:

  • Quante stelle ci sono nella nostra Galassia?
  • Di queste stelle, quante possono avere un sistema simile al nostro? Vanno escluse le stelle troppo grandi, quelle troppo piccole, quelle doppie.
  • In un sistema solare simile al nostro, quante probabilità ci sono che esista un pianeta nella posizione giusta, non troppo caldo né troppo freddo?
  • Supponiamo che esista un pianeta adatto, quale è la probabilità che vi sia nata la vita?
  • Una volta nata una forma di vita, quante sono le possibilità che questa si sviluppi in forme di vita pluricellulari?
  • Quante probabilità ci sono che la forma di vita sviluppi l’intelligenza?
  • E quante forme di vita intelligenti costruiscono una società tecnologica?
  • Infine, per quanto tempo può sopravvivere una forma di vita di questo tipo? Quante sono le probabilità che abbia raggiunto una tecnologia molto avanzata esistente ancora oggi?

La formula non è di difficile comprensione, il vero problema è determinare i valori che appaiono nell’equazione. A seconda dei valori che vengono attribuiti a ciascun fattore, si ottengono risultati molto diversi.

Risultati

Nel 1961, i calcoli di Drake portarono a un risultato di 10. Ovvero esisterebbero 10 civiltà extraterrestri nella nostra galassia.

Nel 1980, nel libro “Nel Cosmo alla ricerca della vita”, Piero Angela propone due calcoli, uno “ottimista” e uno “pessimista”. Quello ottimista, basato su stime di Isaac Asimov, porta a un risultato di 600.000 e quello pessimista a 0,0000001. Un calcolo “moderato” porta invece a un risultato di 50.

In tempi recenti, è stato proposto su Wikipedia un calcolo, basato sulle stime più attendibili dei parametri, che porta a un risultato di 23,1.

Attenzione però: l’equazione di Drake tiene conto solo della nostra galassia. Se vogliamo stimare il numero di civiltà intelligenti nell’universo dobbiamo moltiplicare i nostri risultati per il numero di galassie. Secondo i calcoli del 1980, questi sono i risultati:

  • Ottimista: 6 milioni di miliardi
  • Moderato: 500 miliardi
  • Pessimista: 1.000

Quindi le probabilità sono dalla nostra parte, esistono civiltà intelligenti in grado di comunicare con noi. Allora perché non si fanno sentire?

Dove sono tutti?

Il “paradosso di Fermi“, attribuito al fisico italiano Enrico Fermi, pone una domanda lecita: se ci sono così tante civiltà evolute, perché non ne abbiamo ancora ricevuto le prove, come trasmissioni radio, sonde o navi spaziali?

Le risposte e le teorie si sprecano ma, principalmente, rientrano in due gruppi:

  1. Nell’universo, non esistono civiltà così evolute
  2. Esistono civiltà evolute che, per altri motivi, non comunicano con noi

1. Non esistono civiltà evolute

Potrebbero non esistere civiltà così evolute da poter comunicare con noi. Poiché questo è in contrasto con il nostro calcolo delle probabilità, significa che c’è qualcosa che non stiamo considerando. C’è qualcosa che non conosciamo, che impedisce alle civiltà di evolversi fino a un certo punto.

L’espressione “Grande Filtro“, definita nel 1998 dall’economista statunitense Robin Hanson, sta ad indicare una barriera che, a un certo punto dello sviluppo della vita, ferma il processo evolutivo. In pratica, tutte le civiltà, arrivate a un certo grado di evoluzione, si schiantano contro un muro, cioè si estinguono. Ora sorge spontanea la domanda: quando avviene il filtro?

Le possibilità sono tre:

  • Abbiamo superato il Grande Filtro: siamo una specie unica, o estremamente rara, ci siamo evoluti grazie a circostanze molto fortunate.
  • Non c’è un filtro e noi siamo i primi: potremmo essere noi la specie più evoluta, cioè quella che dovrà entrare in contatto con le altre civiltà.
  • Non siamo ancora arrivati al Grande Filtro: non siamo né i primi, né gli unici, ma stiamo per schiantarci contro una barriera, com’è accaduto a tutti gli altri.

2. Le civiltà evolute non comunicano

In astronomia, il cosiddetto “principio di mediocrità” sostiene che non ci sia nulla di speciale nella Terra, nell’umanità o nella nostra intelligenza. Su questo si basano numerose teorie secondo le quali gli alieni esisterebbero, ma non hanno alcun interesse a visitare la Terra o a comunicare con noi.

A questo punto arriva la parte più divertente, le teorie sono tantissime e permettono di giocare con la fantasia. Riporto le teorie più interessanti, raccolte da Tim Urban sul sito Wait But Why:

  1. Gli alieni hanno già visitato la terra, ma prima che arrivassimo noi. O non hanno incontrato nessuno, o hanno incontrato cavernicoli che non sono stati in grado di tramandare l’informazione.
  2. La nostra galassia è già stata colonizzata, ma la nostra Terra si trova in periferia e non merita di essere visitata.
  3. Per una civiltà estremamente avanzata, che ha raggiunto la perfezione tecnologica, la civilizzazione di altri pianeti potrebbe non essere una priorità.
  4. Ci sono civiltà là fuori che evitano di farsi sentire da noi, perché troppo pericoloso: un’invasione aliena non è di certo una bella esperienza e, se anche noi sulla Terra sapessimo il rischio a cui andiamo incontro, forse eviteremmo di lanciare segnali nello spazio aperto.
  5. C’è una sola civiltà superiore che si comporta come un predatore (un po’ come noi sulla Terra) e sta solo aspettando l’occasione giusta per spazzar via anche noi.
  6. La nostra tecnologia non ci permette di accorgerci che, in realtà, nello spazio c’è molta attività. Stiamo cercando di parlare con un walkie-talkie, mentre gli altri si scambiano messaggi.
  7. È TUTTO UN COMPLOTTO!!1! Siamo in contatto con forme di vita extraterrestre ma i governi ci tengono tutto nascosto!!
  8. Siamo una specie protetta. Le civiltà superiori ci conoscono ma vogliono mantenere intatto il nostro habitat naturale.
  9. Siamo troppo arretrati. Avete mai provato a comunicare con una formica? Anche se ci provaste, non capirebbe nulla di ciò che gli state dicendo.
  10. Ci sbagliamo su tutto e non abbiamo capito assolutamente nulla, siamo in una simulazione al computer, oppure siamo minuscole cellule di un organismo biologico gigantesco che non percepiamo, o chissà cos’altro.

Umiltà

Pensavate di essere organismi intelligenti prima di aver letto questo articolo? Invece non siamo molto diversi da chi, in antichità, pensava che la Terra fosse piatta e al centro dell’universo, che i tuoni fossero il castigo divino o da chi pensava che, viaggiando verso ovest, sarebbe arrivato in India.

di Davide Magnaghi