Cosa sono gli eurobond

04/20 • 5 min • Copia link

Attenzione: questo articolo è un po' datato e alcune informazioni potrebbero non essere aggiornate.

Gli eurobond sono uno strumento finanziario la cui efficacia è oggetto di dibattito all’interno dell’Unione Europea dal 2011. In questo periodo si è tornati a parlare di eurobond a causa della crisi economica che sta colpendo vari Stati europei. Proviamo a capire cosa sono e a cosa servono, chi è favore, chi contro e perché.

Per capire cosa sono gli eurobond, è necessario capire cosa sono i titoli di Stato.

I titoli di Stato

Uno Stato deve spendere dei soldi (la “spesa pubblica”) per offrire servizi ai propri cittadini e per fare investimenti. Quando le spesa supera le entrate, si genera una situazione chiamata “deficit pubblico” e lo Stato è costretto a chiedere soldi in prestito (il cosiddetto “debito pubblico“). Lo strumento finanziario più utilizzato dallo Stato per contrarre il debito sono i “titoli di Stato”.

I titoli di Stato sono “obbligazioni” emesse dal Ministero dell’Economie e delle Finanze. Alla scadenza dei titoli, lo Stato dovrà restituire il denaro preso in prestito più degli interessi, i quali andranno a sommarsi al debito pubblico. I titoli di Stato possono essere a bassa, media o lunga scadenza.

Il tasso di interesse rappresenta il guadagno di chi compra i titoli. Gli interessi da pagare non sono uguali per tutti gli Stati. Se un Paese viene percepito come “stabile“, in grado di ripagare i propri debiti senza troppi rischi, allora il tasso di interesse sarà più basso.

Immaginiamoci invece uno Stato poco affidabile: sarà difficile convincere gli investitori ad acquistare i suoi titoli. Per questo motivo gli Stati meno stabili dovranno pagare interessi più alti per convincere gli investitori a correre il rischio di acquistare i propri titoli. Quello Stato subirà, quindi, un maggiore indebitamento.

L’ultimo concetto da presentare è quello dello “spread“, cioè la differenza tra il tasso di interesse di un titolo e quello di un titolo di riferimento considerato “forte”. Nel caso dei titoli di Stato, il titolo di riferimento è il titolo di Stato emesso dalla Germania.

Quindi, quando sentiamo dire che lo spread è cresciuto, significa che l’Italia viene percepita come un paese più rischioso e meno affidabile su cui investire. Ad esempio, lo spread può salire quando succede qualcosa di importante a livello politico, come una crisi di governo. Ora comprendete come l’aumento dello Spread porti con sè un aumento dell’indebitamento, a causa della crescita degli interessi che sarà necessario pagare alla scadenza dei titoli.

A questo punto sarà molto più semplice capire il concetto di eurobond.

Gli eurobond

L’idea alla base degli eurobond è quella di emettere, attraverso un ente apposito, titoli di Stato garantiti da tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si tratta di obbligazioni che, essendo comuni, non appartengono ad alcuno StatoQuesto strumento consentirebbe di trasformare il rischio individuale dei singoli Paesi in frazioni di rischio collettivo. È un progetto di cui si discute da anni come strumento che potrebbe aggregare il bisogno di finanziamenti sotto un’unica bandiera. In questo modo, tutti gli Stati europei diventerebbero responsabili del debito in maniera congiunta. Cosa significa?

In poche parole, ogni paese cederebbe il controllo dell’emissione dei titoli di Stato a un ente comune. Quindi, non ci sarebbe più la solidità di un solo paese come garanzia, ma di tutta l’Unione Europea.

Pro e contro

Ora che abbiamo compreso cosa sono i Titoli di stato e gli eurobond, sarà più semplice capire le motivazioni dietro a coloro che sono schierati pro e contro.

Stati a favore: Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Italia e Francia.

Stati contrari: Germania, Austria, Finlandia e Olanda.

Le nazioni rimanenti sono neutrali a riguardo.

Gli Stati a favore degli eurobond ritengono che questo strumento sia un meccanismo solidale, in grado di permettere la raccolta di fondi sul mercato a favore di tutti i paesi dell’UE. Inoltre, i tassi di interesse degli eurobond sarebbero decisamente inferiori rispetto a quelli dei titoli di Stato di diversi Paesi.

I paesi contrari, che, come si può notare, sono quelli con un’economia più forte, ritengono che questo meccanismo potrebbe gravare di più sui loro costi dato che, grazie a politiche di bilancio rigorose, godono già di tassi di interesse molto bassi o addirittura negativi. Lo strumento degli eurobond, infatti, prevede una mutualizzazione del debito, ovvero la condivisione del peso del debito tra tutti gli Stati.

Questo strumento non è mai stato applicato a causa della mancanza di una politica finanziaria comune all’interno dell’Unione Europea. Il rischio, infatti, è che siano gli Stati dalle economie più stabili a dover risanare il debito dato dall’emissione del bond. I governi con i conti pubblici più disastrati, come l’Italia, potrebbero aumentare i loro debiti in maniera irresponsabile costringendo i Paesi più stabili e con un’economia più forte a risanare il loro debito.

Conclusioni

Il dibattito pubblico a riguardo è diviso in due.

Alcuni ritengono che questa crisi decreterà la fine dell’Unione Europea: l’Europa che, soprattutto in momenti simili, dovrebbe essere unita, si sta dimostrando più sovranista che mai. “Perché la Germania dovrebbe pagare per i debiti dell’Italia?” Le persone che temono l’ondata sovranista rispondono: “Perché questa è l’Europa”.

Altri, tra cui Paolo Gentiloni, ritengono che un accordo con l’Europa sia possibile solo mettendo al primo posto gli obbiettivi da raggiungere, piuttosto che gli strumenti per arrivarci. Gentiloni sostiene che gli eurobond non saranno mai approvati fin quando saranno intesi come una generica condivisione del debito. “Perché la Germania dovrebbe pagare debiti dell’Italia?” I più scettici rispondono: “Noi saremmo felici di pagare i debiti della Germania?”.

di Micaela Asia Foti