I test per il Covid-19 hanno delle differenze, che è importante sapere per capire quale analisi è opportuno eseguire e come comportarci in caso risulti una positività. In questo articolo vi presentiamo come funzionano questi esami e quali informazioni ci danno della malattia.
Test sierologici
I test sierologici rilevano la presenza di anticorpi nel sangue. Possono essere qualitativi o quantitativi.
- Qualitativi: sono test rapidi, prevedono l’esaminazione di una goccia di sangue con un kit portatile e rilevano immediatamente la presenza o meno di anticorpi con esito positivo o negativo. Con questi test non è possibile stimare l’affidabilità del risultato.
- Quantitativi: necessitano di un prelievo di sangue e di un macchinario specifico che si trova nelle strutture sanitarie. Questi richiedono più tempo ed individuano la quantità di anticorpi presenti. Hanno affidabilità e accuratezza elevati e sono in grado di stabilire se una persona sia entrata in contatto con il virus. Comunque non verificano se l’infezione sia in corso oppure no.
Gli Anticorpi
Il nostro sistema immunitario produce 5 tipi di anticorpi, o immunoglobuline. Le più utili quando si parla di immunità sono le IgM e le IgG. Le prime sono prodotte in elevata quantità nella prima fase dell’infezione, poi decrescono fino a scomparire. Le seconde vengono prodotte più tardi e restano nel corpo più a lungo e sono quelle rilevate dal test.
Le IgG sono indicative dell’immunità, che nel caso del SARS-CoV-2 non sembra essere garantita per tutta la vita. Questo perché il genoma del virus tende a mutare, rendendo gli anticorpi momentanei.
Tampone
Il test RT-PCR consiste nel prelevare con un tampone muco e saliva dal tratto respiratorio del paziente. La tecnica “PCR” consiste nel far moltiplicare il materiale genetico del virus contenuto nel campione prelevato, con sostanze e un macchinario apposta, così da poterlo facilmente osservare. Osservando come si moltiplica il materiale genetico del virus, si può anche rilevare la carica virale.
Questi test sono anche chiamati “test molecolari“, e si ritengono particolarmente efficaci quando si effettuano su soggetti che hanno una probabilità di infezione superiore al 15%. Tra il 2% e il 15%, invece, si utilizzano solo dopo che c’è stato un risultato positivo al “test rapido“. Sono definiti “Gold Standard”, poiché sono i test più accurati.
Test Antigenici
I test antigenici rapidi, i più economici, si effettuano sempre con tampone nasofaringeo, ma le analisi rilevano solo la presenza di alcune proteine tipiche del virus. Sono più rapidi dei test molecolari (danno risultati in 30 minuti, contro le 5 ore degli RT-PCR) e più facili da analizzare. Questi test sono affidabili quando viene rilevata l’infezione, ma possono dare falsi negativi, cioè test negativi su persone malate.
Sono adatti in caso di probabilità di infezione medio-alta ma, se sono positivi, devono essere seguiti da test molecolare. Secondo le indicazioni del European Centre for Disease Prevention and Control, gli obiettivi per l’impiego dei test rapidi sono: controllare la trasmissione e monitorare la velocità e la gravità del SARS-CoV-2, rilevare focolai, alleggerire il carico sulle strutture sanitarie e assicurarsi che il virus, una volta debellato, resti tale.
I Parametri
Bisogna ricordare che non esistono test per il Covid-19 accurati al 100%, ma ognuno presenterà una percentuale di falsi negativi (malati ma con test negativo) e falsi positivi (sani con test positivo).
Questi dati sono noti grazie ad analisi apposite e ci forniscono dei parametri importanti: la sensitività (abilità del test di risultare positivo se applicato ad un malato), specificità (abilità del test di risultare negativo se applicato a un sano) e accuratezza (percentuale dei riconoscimenti corretti).
Tutto questo deve essere applicato in base a dove viene effettuato il test. I parametri cambiano, infatti, se la popolazione è ad alto rischio di infezione oppure ad un rischio meno elevato (l’accuratezza aumenta nel primo caso e diminuisce nell’altro). I dati si confrontano con un valore di soglia, che, se spostato, fa migliorare la sensitività e peggiorare la specificità o viceversa. Questo risulta utile o meno in base al tipo di esame da svolgere. Ad esempio, i test di screening usati su una popolazione per individuare una malattia devono avere un’alta sensibilità, anche al prezzo di un alto numero di falsi positivi.
Nuove Frontiere
Nel tempo, stiamo scoprendo test per il Covid-19 molto più efficaci. L’Agenzia ENEA sta sviluppando un nuovo dispositivo per effettuare test diagnostici del Covid. Il macchinario punta ad essere rapido, attendibile, pratico ed economico. L’AsDECO (Asymptomatic DEtection COronavirus) funzionerà come un etilometro (basterà soffiare in una cannuccia) e il suo meccanismo si basa sulle “droplets” che emettiamo con il respiro. Al contrario degli altri test, non utilizza reagenti, ma alcune caratteristiche naturali che hanno tutte le proteine di emettere fasci luminosi se colpite da particolari lunghezze d’onda. Un sensore rileverebbe i fasci di luce caratteristici del Covid e i risultati sarebbero visibili in 10-15 minuti. Questo strumento è stato ideato al fine di affiancare il test molecolare e velocizzare la diagnosi su una scala maggiore. Non si esclude un futuro utilizzo anche per altri tipi di malattia.
Un altro test in studio è quello salivare, dove si rilevano tracce del virus dalla saliva. Possono essere molecolari o antigenici e questi ultimi possono dare risultati in circa 10 minuti. Sono poco invasivi ed economici, ma hanno un’accuratezza ancora troppo bassa per essere considerati affidabili. Per ora, questi sono i nuovi test per il Covid-19 in fase di sperimentazione e sembrano abbastanza promettenti.
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